Lo schiaffo della settimana #34

lucille02Lo schiaffo di questa settimana arriva con la rincorsa direttamente dal Mississippi, per lasciarvi un gigantesco segno rosso sulla guancia.

Siamo nell’inverno del 1945 e un giovanotto di colore di nome Riley sta suonando in una sala da ballo dell’Arkansas e, a quell’epoca, è usanza utilizzare la tanto intelligente quanto assolutamente sicura soluzione di accendere barili contenenti kerosene all’interno dei locali di quel genere per scaldarli. La temperatura della sala è alta e la musica fluisce, finché due uomini non iniziano a litigare, urtando e rovesciando il barile sul pavimento. In breve si scatena un violento incendio e il locale viene evacuato.
Una volta fuori il giovane Riley si accorge di aver lasciato la sua prima e unica chitarra – una Gibson semi acustica – all’interno del locale e, noncurante del grosso pericolo, rientra per recuperare l’attrezzo che gli consente di guadagnarsi da vivere.
L’edificio crolla completamente e addirittura due persone perdono la vita in quella tragica serata.
Il giorno dopo Riley scopre che i due uomini si sono azzuffati per una donna chiamata Lucille e decide di dare quello stesso nome alla sua chitarra, così come a tutte quelle che possederà in seguito, per ricordarsi di non correre mai più un rischio simile.
Da allora la fama e la carriera di Riley arrivarono alle stelle, facendone un gigante della musica mondiale e, pur potendosi permettere molte altre chitarre, una in particolare verrà sempre associata a lui e lo seguirà fino al giorno della sua morte il 14 maggio del 2015, vale a dire la magnifica Gibson ES-355 nera, “Lucille” per l’appunto.

Signori, ecco a voi Riley B. King dello “B.B.”, con il brano My Lucille del 1985, dedicato ovviamente alla sua chitarra.

E per i cultori del genere: Lucille del 1968, capolavoro 100% blues di più di 10 minuti.

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