Lo schiaffo della settimana #78

È il 1974 e un giovane Steven Spielberg ha da poco terminato le riprese di Jaws, il suo secondo lungometraggio per il cinema. Con la fase di produzione allungatasi sensibilmente a causa di innumerevoli problemi tecnici – uno su tutti, lo squalo meccanico che non voleva saperne di funzionare – non c’è tempo di rilassarsi e così, fatta una prima versione del montaggio, è già il momento di occuparsi del sonoro. Per le musiche del film il regista ha in testa un solo nome, vale a dire quel John Williams col quale ha già avuto modo di lavorare in Sugarland Express. Dopo aver visto un’anteprima del film, al compositore si accende la classica lampadina e si mette subito al lavoro.
Ora, immaginate il povero Steven Spielberg stremato dalla lavorazione del film, il primo di quel genere a essere girato in mare aperto, con alcuni spezzoni di pellicola accidentalmente affondati durante le riprese e miracolosamente recuperati in fase di sviluppo grazie a una soluzione salina, col fiato dei produttori sul collo, presentarsi da John Williams per ascoltare un assaggio del tema musicale.
John si siede al piano e con due dita alterna due note basse: mi fa mi fa mi fa
A questo punto Steven scoppia a ridere pensando a uno scherzo, ma John è serissimo. «Questo sarà il tema principale del film» gli dice.
Dopo lo sbalordimento iniziale, Spielberg capisce la perfezione di quelle due semplici note alternate ossessivamente. Contengono già tutto senza dover aggiungere altro: hanno dentro qualcosa di primordiale, pericoloso e istintivo.

A più di quarant’anni di distanza, il tema di Jaws – per il quale John Williams ha poi vinto l’Oscar – è uno dei più riconoscibili e famosi della storia del cinema e l’accoppiata Spielberg-Williams è ancora oggi sinonimo di capolavori senza tempo.

Lo schiaffo della settimana #77

Il 21 marzo 1985 l’atleta paralimpico Rick Hansen iniziava da Vancouver il suo ambizioso progetto: viaggiare intorno al mondo a bordo della sua sedia a rotelle.
A soli 15 anni, con già numerosi premi all’attivo, Hansen rimase coinvolto in un incidente automobilistico che lo rese paraplegico e il tour, nominato Man in Motion, aveva lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e raccogliere fondi per la ricerca sul midollo spinale. Purtroppo le cose non andavano benissimo e, tra alti e bassi, il viaggio non stava riscuotendo il successo sperato.

Nello stesso periodo, tuttavia, il cantante britannico John Parr stava lavorando a un brano ispirato proprio alla storia di Rick Hansen e il pezzo, scritto e arrangiato in sole 24 ore, finì nella colonna sonora del film di Joel Schumacher St. Elmo’s Fire, in uscita a giugno di quell’anno. Col titolo di St. Elmo’s Fire (Man in Motion), il singolo ebbe subito un immediato successo, raggiungendo la prima posizione della classifica di Billboard, creando nuova attenzione attorno alla causa di Rick Hansen e risollevando le sorti della sua impresa.

Il Man in Motion Tour finì il 22 maggio 1987, dopo 40.000 chilometri percorsi e 26 milioni di dollari raccolti.

Lo schiaffo della settimana #76

1980, gli AC/DC pubblicano l’album Back in Black, pietra miliare del rock mondiale, interamente dedicato al leggendario cantante della band scomparso qualche mese prima per abuso di alcol. Hells Bells (no, non mi sono dimenticato il genitivo sassone, hells è scritto proprio così) è la prima traccia e i rintocchi che sentite all’inizio sono del campanile dei caduti della seconda guerra mondiale di Loughborough, nel Leicestershire.
Nel primo tour mondiale con la nuova formazione, la band vuole ovviamente stupire e decide di far forgiare appositamente una grossa campana con il proprio logo, la quale all’inizio del brano verrà colpita da un martello nelle mani di Bryan Johonson, chiamato nel frattempo a farsi carico della gigantesca eredità di Bon Scott.
Scenario: gli operai stanno faticosamente fissando la pesantissima campana ai ganci di supporto che la tengono sospesa sopra il palco, quando a un tratto uno dei ganci cede, la campana cade e il palco crolla per intero sotto l’enorme peso del metallo… per un soffio nessun ferito ma, per evitare di far diventare ogni data del tour potenzialmente l’ultima della band, dal 1996 la campana viene sostituita con una ben più grande, ma di materiale plastico e Brian Johnson ogni volta azzecca magistralmente il tempo di battuta penzolando a sincro perfetto con l’effetto di sottofondo.

Signori alzate il volume, che qui tremano i vetri!

Lo schiaffo della settimana #75

Si sa, le rock band non sono per niente facili da gestire e a volte i manager devono fare il lavoro dei domatori, più che quello per cui teoricamente sono pagati. I Metallica, ovviamente, non fanno eccezione e del primo loro manager non hanno ascoltato nemmeno un consiglio… se non quella volta. James Hetfield, frontman della band, un giorno nel chiacchiericcio generale prima della registrazione dice: «Clint Eastwood è uno dei primi personaggi che ho visto in tv ed è diventato uno dei miei idoli, ma lo avete visto nel film Il buono, il brutto e il cattivo? Credo tra l’altro di potermi identificare in ognuno dei tre tizi del film, probabilmente ho qualcosa di tutti e tre.»

Il manager coglie la palla al balzo ed esclama: «a proposito di quel film, ma l’avete sentita la colonna sonora? The ecstasy of gold non vi sembra eccezionale? Perché non eliminiamo quell’ignobile intro pre-concerto che ci ritroviamo e non usiamo quella?» Hetfield afferma in un’intervista che probabilmente quello è l’unico suo consiglio che abbiano mai seguito. Ed effettivamente il capolavoro del Maestro Ennio Morricone (definito a furor di popolo uno dei più grandi compositori cinematografici di tutti i tempi) è utilizzato band come intro ai concerti fin dal lontano 1983.

Nel 2007 qualche folle screanzato decide di mettere insieme un gruppo di artisti internazionali incredibili (di cui fanno parte Bruce Springsteen, Roger Waters, Andrea Bocelli e Celine Dion) e di fare uscire un album intitolato We love Ennio Morricone. I Metallica realizzano una cover di The ecstasy of gold che parte dolcemente e finisce col sparecchiarvi la sala da pranzo senza accorgervene.

Vi propongo le due versioni, l’originale live diretta dal Maestro e la prima dal vivo a Copenhagen dei ragazzacci. Buon ascolto.