Con questo articolo si inaugura oggi ufficialmente la categoria Viaggi futuri, per quegli articoli che parlano di luoghi con chicche da strapparsi i capelli scovate grazie all’egregio lavoro del nostro corpo speciale di segugi d’assalto, ma che purtroppo non abbiamo ancora visitato personalmente. È un esperimento che facciamo, quindi le incognite sul suo futuro sono molte, ma di una cosa sono assolutamente certo: ci regalerà enormi soddisfazioni.
Siamo in Irlanda e, più precisamente, nella sua capitale Dublino, dove vi segnalo un luogo da cui si può avere una visuale particolare della città e della sua baia per intero; e quando dico “particolare” intendo veramente particolare: dal mare. Facile, con la barca… e invece no! La chicca sta per esplodere, il posto è raggiungibile a piedi! Ed è subito vangelo di Matteo 14:26-27:
«…i discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: “È un fantasma” e si misero a gridare dalla paura».
No ragazzi, calmi, non siamo chiamati a compiere il miracolo.
Dopo aver bevuto una bella pinta di Guinnes al Temple Bar, attraversiamo il fiume infilandoci nella centralissima O’Connell Street. Qui si trova facilmente la fermata del bus n°1 su cui bisogna salire senza indugio in direzione Sandymount (St. John’s Church) lasciandoci alle spalle le mandrie di turisti medi che girano pericolosamente per la città con i pantaloni a pinocchietto color cachi e il cappello imbottito con le orecchie (perché Dublino è a nord e quindi fa SOLO freddo). Dopo circa 20 minuti si arriva all’omonimo caratteristico e tranquillo quartiere costiero nella zona sud-est della città, si scende alla fermata Sandymount Road e ci si prepara per bene perché da qui comincia un trekking di circa 5 km (portate una sedia per quel turista medio laggiù che sta svenendo al solo pensiero) che ci porterà a destinazione. Si percorre completamente Marine drive fino ad attraversare l’incrocio con Beach road e da qui parte un sentiero che costeggiata da una parte prima un parco pubblico poi una zona industriale (che ha sempre il suo fascino) e dall’altra la Sandymont Bay… preferisco non immaginare il panorama qui al tramonto. A un tratto tutto scompare e come d’incanto ci si trova catapultati in un altro mondo, completamente inaspettato; il sentiero infatti si inoltra per circa 1 km nell’Irishtown Nature Park, una piccola ma suggestiva riserva naturale che costeggia il mare e ci fa dimenticare di essere nella capitale irlandese. Appena finita la riserva un’altra sorpresa: si costeggiano le famose ciminiere della Poolbeg Generating Station (che appaiono, tra altro, nel video di questa canzone suonata da un gruppo emergente che secondo me farà bene negli anni a venire) che, stando sulla nostra sinistra, ci accompagneranno fino a che, dopo un piccolo parcheggio, non le vedremo scomparire alle nostre spalle. Dobbiamo infatti imboccare una sorta di molo fatto di grossi blocchi di pietra e costeggiato dai frangiflutti (denominato South Wall) che ci permetterà di arrivare a quello che per adesso è solo un puntino rosso in lontananza ma che in realtà è il faro di Poolbeg.
L’ultimo chilometro e mezzo della passeggiata è affascinante: si cammina su questa piccola striscia di pietra sferzati dal vento, aria salmastra, mare, mare, ancora mare e alle spalle sempre le mitologiche ciminiere, il tutto magari sotto un cielo plumbeo tipico di questa parti… e piano piano si avvicina la tozza sagoma rossa del faro, costruito nel 1768 (ritenuto il primo faro al mondo ad utilizzare alimentazione luminosa tramite candele… sì, va be’ ma le chicche si sprecano qui!) e poi completamente ristrutturato nel 1820; le grosse mura di cinta del faro sono pitturate di bianco candido e, come è facile comprendere, sono la “tela” ideale per i writers su cui esprimere la propria arte: ospitano infatti quasi sempre murales meravigliosi.
Destinazione raggiunta.. non so voi, ma a me è venuta una sfrenata voglia di andare sul sito della Ryanair.